Agenzia delle Entrate, cancellate tutte le sanzioni | Le cartelle esattoriali non sono più riscuotibili: il 2025 è l’anno della svolta

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Mag 18, 2025 - 01:40
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Agenzia delle Entrate, cancellate tutte le sanzioni | Le cartelle esattoriali non sono più riscuotibili: il 2025 è l’anno della svolta

Da quest’anno, l’Agenzia delle Entrate non potrà più riscuotere alcuna cartella esattoriale. Alcune, in particolare.

Pagare in ritardo è un’abitudine più diffusa di quanto si pensi, sebbene le sue conseguenze non vadano assolutamente sottovalutate. Poiché, nonostante si tratti di bollette, affitti o rate, rimandare un pagamento può sì sembrare una soluzione momentanea, ma spesso apre la porta a problemi ben più seri.

Il primo rischio è economico: dal momento che more e interessi di mora, fanno lievitare gli importi dovuti. Il che significa spendere più soldi per lo stesso servizio o prodotto, solo a causa del ritardo. Così che nel tempo, siffatti costi aggiuntivi potrebbero diventare un peso significativo.

In secondo luogo, i pagamenti in ritardo compromettono la nostra affidabilità. Soprattutto nei rapporti con banche, fornitori o proprietari di casa, la cui puntualità è un segnale di serietà. Non a caso, una reputazione appunto danneggiata, può limitare future opportunità.

Infine, il ritardo nei pagamenti crea stress e disorganizzazione. Proprio perché gestire scadenze accumulate richiede tempo e fatica, minando quindi la tranquillità quotidiana.

Cos’è la prescrizione

La prescrizione è un principio legale che annulla il diritto di riscuotere un debito, se il creditore non agisce entro un determinato periodo. Nello specifico, un termine variante in base al tipo di debito, e regolato dalla legge. Un aspetto fondamentale da chiarire, per esempio, è che l’eventuale cartella esattoriale non allunga i tempi di prescrizione, ma gli stessi restano legati al debito originario.

Anche i tempi di prescrizione, variano. E alcuni debiti, come il bollo auto, si prescrivono in 3 anni: tipo un bollo del 2021 non pagato, per esempio, il quale si considera prescritto il 31 dicembre 2024. Imposte locali, multe e contributi previdenziali, invece, si prescrivono in 5 anni. Mentre per tributi erariali come IRPEF, IVA e IRES, il termine è di 10 anni. Difatti, nel 2025 saranno prescritti i debiti fiscali del 2015 (se non interrotti).

Scopri cosa dice
La sentenza della corte di cassazione (Canva) – financecue.it

Le sentenze chiariscono i limiti

Diverse pronunce della Corte di Cassazione, hanno confermato che la cartella esattoriale non ha valore autonomo, e non può prolungare la prescrizione. Le Sezioni Unite (sentenza 23397/2016), e l’ordinanza 8120/2021, ribadiscono, al contrario, che i termini restano quelli originari, previsti per ogni tipologia di debito (nonostante l’iscrizione al ruolo).

Quindi, se ricevi una cartella per un debito prescritto, puoi chiedere l’annullamento in autotutela, all’ente creditore; o far ricorso, presso il giudice competente. In altre parole, infatti, con l’arrivo del 2025 è il momento ideale per verificare la tua situazione debitoria e, se necessario, farti assistere da un esperto fiscale.

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